huicholes

messico

huicholes messico

Gli Huicholes, detti anche Wirrarika o Wixarika o Huichol, sono nativi americani della Sierra Madre Occidentale del Messico. Appartengono, come i Cora, i Tepehuano ed i Tarahumara, alla famiglia linguistica uto-azteca. Fin dall'antichità utilizzarono il cactus allucinogeno peyote (Lophophora williamsii) durante speciali feste sacre, uso che solo in tempi recenti si è diffuso fra gli indiani degli Stati Uniti d'America, dando vita alla Native American Church. La zona huichol è attraversata dalla Sierra Madre Occidentale e costituisce una delle più inaccessibili e impervie regioni del Messico. La sua orografia è accidentata con profondi burroni (barrancas) e tortuosi cañon, erosi dai fiumi che scorrono nella regione. La popolazione, stimata in circa 20.000 persone, comprende cinque comunità principali, in un'area di 4.107 km. Vivono di agricoltura (64%), artigianato (15,5%), allevamento (7,6%), lavorano anche come giornalieri nelle coltivazioni di tabacco, caffè e frutta tropicale, lungo le coste pacifiche del Nayarit. Nel 1531 avvengono i primi incontri di una certa importanza con gli spagnoli, durante la spedizione di Nuño Beltrán de Guzmán a Sinaloa che lasciò una scia di distruzione e morte. I paesi di Colotlán, Mezquitic, Huajimic, Huejuquilla e Tenzompa furono fondati dagli spagnoli per delimitare la zona conquistata da quella inaccessibile e quindi non conquistabile. Dopo questa invasione il popolo huichol si rifugia sulle montagne e per due secoli non se ne sente più parlare. Nel 1722 alcune missioni di gesuiti tentano di installarsi nel territorio huichol, incontrando però una resistenza totale all'evangelizzazione. Nel 1860 gruppi huichol si uniscono ai combattenti di Manuel Lozada, il "Tigre de Álica", che si oppongono alla Legge della Disammortizzazione, battendosi per la rivendicazione delle terre comunali indigene. Durante la Revolución mexicana del 1910-1917 gruppi di huicholes combattono con le forze villiste del gen. Rafael Buelna, nell'intento di liberarsi dallo sfruttamento e dall'invasione dei mestizos (meticci). La guerra dei "Cristeros", dopo la rivoluzione, portò un altro periodo di violenza nella regione. Le malattie secondo gli huicholes si dividono in due categorie: quelle originarie della Sierra, che necessitano della medicina tradizionale degli sciamani, e quelle portate dagli spagnoli, che si trattano con la medicina scientifica. Le prime possono avere tre cause: la mancanza di responsabilità verso gli dei, i malefìci, la perdita dell'anima. Nel primo caso si devono offrire molte offerte agli dei, secondo i dettami del marakame. Nel caso di maleficio, il marakame esegue una "limpia", impiegando le piume di uccello del bastone sciamanico (muvieri) per il gesto simbolico della purificazione, soffia fumo di tabacco sul corpo dell'infermo e con la bocca pratica suzioni per estrarre l'oggetto estraneo, causa del male. In caso di perdita del kupúri, quella parte di anima che si trova nella parte superiore della testa, la cui mancanza provoca uno stato molto grave, il marakame ha il compito di ritrovarla e rimetterla al suo posto, se è necessario deve contenderla al "brujo" che l'ha rubata, fronteggiandolo in una sfida magica fra bene e male. La memoria collettiva degli huicholes riferisce di una forte consapevolezza della propria origine e storia. I miti contengono la storia "cosmica" o "verdadera", sotto forma delle gesta degli dei e degli antenati, categorie che tendono a sfumare, tanto che i parenti trapassati possono essere deificati, gettando un ponte fra sacro e profano. I miti sono il modello di tutti i riti e comportamenti sociali, la dimensione sacra del mondo è considerata di grande potere, il viverci a contatto e manipolarla è compito degli sciamani, attraverso il sogno essi penetrano nel mondo degli dei, stabilendo un contatto fra il mondo e l'aldilà. Una delle caratteristiche principali della loro religione consiste nell'associazione di mais, cervo e peyote, testimoniata dalle tante feste e dai rituali ad essi dedicati. Il mais ed il cervo rappresentano l'ancestrale sostentamento vitale, mentre il peyote è il mezzo più importante per trascendere il mondo profano e la manifestazione più ovvia del sacro. Praticano la magia omeopatica che prevede l'influenza reciproca fra l'uomo e la natura: uno dei riti più caratteristici consiste, dapprima, nell' accarezzare con la mano il dorso di un serpente catturato in precedenza, poi nel toccarsi gli occhi e la fronte con la stessa mano, e infine, dopo che l'influenza è stata attivata, nel poter ricamare e tessere disegni brillanti simili a quelli del'animale[2].

 

Video

FACEBOOK

GIORNATE DI MUSICA, CULTURA, CIBO, TRADIZIONI, 26 GRUPPI, 150 ESPOSITORI
IN CASO DI MALTEMPO TUTTE LE MANIFESTAZIONI SONO GARANTITE AL COPERTO